Con disciplina verso l’abbondanza.
Con fede verso l’abbandono.
Con dignità oltre al limite.

Offrendovi di camminare sul confine fra attenzione e distrazione.

INVITARE ATMOSFERE – PER SFINIMENTO è una performance di danza partecipativa di e con Francesca Pedullà e Manuela Martella. Musiche originali di Alessandro Bartolena, Voce registrata di Alessandra Stefanini. Durata 40 minuti.

Lo spettacolo attinge all’esperienza dello sfinimento, familiare ad ogni essere umano, al di là di età, cultura e ambiente sociale.

Le due danzatrici creano una piccolo coreografia di danza che ripeteranno per la durata dello spettacolo, sempre la stessa, ma sempre diversa adattandosi alle esigenze fisiche e agli impulsi emotivi che inevitabilmente emergono durante la danza.
Come in ogni danza tradizionale rituale, la ripetizione diventa portale e trascende la danza.
Il pubblico può partecipare al “rito” in modi diversi: passeggiando e soffermandosi per il tempo che desidera, restando ad osservare, accompagnando la danza con un gesto quotidiano ripetitivo. Un’altro modo di interazione è quello di disfare e riannodare un groviglio di fili colorato che verrà consegnato al pubblico prima dello spettacolo.
Il coinvolgimento empatico che passa attraverso il corpo, la parola e il gesto rafforza un sentimento di connessione e un senso di appartenenza, creando un legame forte seppure estemporaneo tra persone con diverse che attraversano insieme diverse atmosfere ed emozioni di “sfinimento”: stanchezza, calma, noia, distrazione, irritazione, ansia, euforia, gioia, paura…….

With discipline towards abundance.
With faith towards abandonment.
With dignity beyond the limit.

Offering to walk on the threshold
between focus and distraction.

What is the current value of fatigue?
Is boredom the illusion of having seen it all?

INVITING ATMOSPHERES – OUT OF EXHAUSTION is a participatory dance performance practice by and with Francesca Pedullà and Manuela Martella. Original music by Alessandro Bartolena, Voice recorded by Alessandra Stefanini. Duration 40 minutes.

The practice draws on the experience of exhaustion, familiar to every human being, regardless of age, culture and social environment.

The two dancers create a small dance choreography that they will repeat for the duration of the performance, always the same, but always different, adapting to the physical needs and emotional impulses that inevitably emerge during the dance. As in any traditional ritual dance, repetition becomes a portal and transcends the dance. The public can participate in the “ritual” in different ways: walking and pausing for as long as they wish, watching, accompanying the dance with a repetitive daily gesture. Another way of interacting is to untie and re-knot a tangle of colored threads that will be delivered to the audience before the show. The empathic involvement that passes through the body, words and gestures reinforces a feeling of connection and a sense of belonging, creating a strong yet extemporaneous bond between different people who go through different atmospheres and emotions of “exhaustion”: tiredness, calmness, boredom, distraction, irritation, anxiety, euphoria, joy, fear…….